MADE IN EXPO

MADE IN ITALY

MADE IN PROGER

L'EDITORIALE

EXPO 2015
Una sfida per l'Italia e per la nostra azienda

di Claudio Recchi, Presidente.


Pochi giorni ci separano dall’apertura ufficiale di Expo 2015. Giorni frenetici durante i quali si sta consumando, tra polemiche e slanci di ottimismo, la corsa al termine di un sito che ad oggi si presenta ancora come un laborioso cantiere.

Questo editoriale mi è sembrato dunque una buona occasione per fare il punto non tanto di Expo, di cui molto è già stato detto e pubblicato, ma del ruolo di Proger all’interno di questo ambizioso progetto.
Basti pensare che, quando nel 2008 l’Italia è stata designata ad ospitare Expo 2015, Proger era un’azienda che fatturava circa 26 milioni di euro l’anno. Oggi ne fattura più di 100, sviluppa progetti in oltre 20 Paesi ed è in costante ascesa nel panorama mondiale. In sette anni, grazie alla capacità di fare squadra, siamo stati in grado di crescere, superando le difficoltà poste da un contesto economico congiunturale certamente difficile.

Quindi perché parlare di Expo 2015? Due le ragioni fondamentali.
Anzitutto, perché si tratta di un evento straordinario, una sfida importante per l’intero Paese che si appresta ad uscire faticosamente da un lungo periodo di crisi, mostrando al pubblico internazionale la propria capacità di reagire e un saper fare che tradizionalmente coniuga “creatività italica” a un patrimonio culturale e progettuale di elevato livello, che nulla lascia all’improvvisazione.

In secondo luogo, perché Proger ha saputo cogliere quest’occasione per mettere in luce il proprio know-how, raccogliendo una sfida progettuale che l’ha vista impegnata nel progetto-icona della manifestazione, Palazzo Italia - unico edificio pensato per essere permanente e divenire volano della trasformazione successiva –, negli edifici temporanei del Cardo e nel Padiglione del Vietnam.

Expo 2015 rappresenta un appuntamento importante per il nostro Paese, occasione di confronto e dibattito con tradizioni e culture internazionali, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un tema sfidante che invita i Paesi ospiti non a fare mostra di un progresso tecnologico, ma di un approccio culturale al tema.

Visitando il cantiere si ha la percezione di attraversare un nuovo quartiere urbano. L’impianto del sito, più di 1 milione di metri quadri, strutturato cardo e decumano, contribuisce a sfuggire l’ “effetto Fiera”; la densità del costruito fa sì che i padiglioni definiscano un impianto urbano vero e proprio. Expo 2015 sembra il preludio di un nuovo pezzo di città. Forse una suggestione in vista del dopo Expo, tema su cui si sta confrontando già da tempo la cultura milanese.

Cosa rimarrà dopo l’evento? Non è ancora cosa chiara, ma sicuramente il Palazzo Italia, chiamato a rappresentare le eccellenze del nostro Paese, rimarrà a guidare la trasformazione futura.

Cuore simbolico dell’intera Esposizione, il Padiglione Italia ha rappresentato una scommessa importante per Proger che, insieme a Nemesi, BMS Progetti e al Prof. Livio De Santoli, ha portato avanti il progetto dalla fase concorsuale, aggiudicata nell’aprile 2013, alla fase realizzativa. Un progetto complesso, di grandi dimensioni (ca. 13.500 mq), le cui scelte compositive hanno richiesto la messa in campo della più avanzata cultura ingegneristica per la realizzazione di un impianto strutturale ambizioso al servizio della forma architettonica. L’edificio simboleggia una foresta pietrificata, rappresentata attraverso una pelle di facciata costituita da pannelli bianchi di cemento biodinamico - materiale innovativo progettato in i.lab (centro di ricerca di Italcementi) caratteristico per le elevate prestazioni ambientali che, a contatto con la luce del sole, “cattura” alcuni inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog. Per ciascun pannello è stato realizzato un cassero apposito. Queste ed altre scelte progettuali hanno condotto alla realizzazione di un edificio in Classe Energetica A, a “consumo zero”, incrociando perfettamente il tema dell’Expo.

Se il Padiglione Italia può essere considerato come un manifesto dell’eccellenza progettuale italiana, ben espressa dalla nostra Società, il padiglione del Vietnam, certamente più contenuto come dimensioni (ca. 880 mq), rappresenta la capacità di Proger di competere anche sui mercati internazionali.
Lo scorso anno Proger si è infatti aggiudicata la  progettazione esecutiva e la realizzazione del Padiglione Vietnam come General Contractor con la formula Turn Key.

Una sfida diversa, ma senza dubbio avvincente e diversamente impegnativa, con un ruolo ancor più da “prima linea” attraverso il quale dimostrare le proprie competenze in un contesto competitivo e di vetrina internazionale, realizzata in tempi brevissimi grazie ad una grande dedizione.