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Parco della Giustizia di Bari

Un'area pubblica, energeticamente efficiente e rispettosa dell’ambiente, a servizio della città

L’incarico per il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica del Parco della Giustizia di Bari e per il Progetto Definitivo del Primo Lotto funzionale è stato assegnato al raggruppamento condotto da Atelier(s) Alfonso Femia, con Proger, Magnanimo Ingegneri associati e Land Italia. La proposta vincitrice del concorso di progettazione in unico grado prevede la realizzazione di un complesso di quattro edifici destinato al polo giudiziario, per 44.000 mq di superficie coperta, all’interno di un grande parco urbano di 104.000 mq, per un valore complessivo delle opere di 252 milioni di euro.

La soluzione a 4 edifici proposta, invece dei sei edifici previsti a base gara, garantisce il contenimento di tempi e costi di realizzazione e una limitazione dell’area costruita, a vantaggio della superficie da destinare a parco pubblico, che sarà dotato di spazi per lo sport, aree gioco per i bambini, giardini e servizi per la comunità, tra cui anche un asilo.

L’architetto Piera Bisignani, PM della commessa, commenta così: “Il Parco della Giustizia, localizzato nell’area attualmente occupata dalle ex caserme Milano e Capozzi di Bari, è un’occasione per ricucire un ambito territoriale e urbano tra i più frammentati del territorio barese, attraverso l’inserimento di un progetto iconico, un’area pubblica a servizio della città. Il progetto è stato individuato quale intervento infrastrutturale prioritario da commissariare, pertanto, la progettazione seguirà le stringenti Linee Guida emanate dal Mims, che pongono un forte accento sulla sostenibilità dell’opera e sull’innovazione in tutte le sue principali accezioni, temi, questi, da sempre princìpi guida della nostra azienda”. 

Il Nuovo Parco della Giustizia di Bari sarà, quindi, un’opera accessibile, funzionale e flessibile oltre che energeticamente efficiente e rispettosa dell’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita, secondo i principi dell’economia circolare. L’approccio progettuale prevede il raggiungimento degli standard nZEB (Near Zero Emission Building), e l’applicazione degli obiettivi ambientali, definiti nell’ambito del sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili e del principio DNSH (Do No Significant Harm), con l’obiettivo della certificazione LEED Gold e potenziale per il raggiungimento del Platinum, grazie a soluzioni passive e attive di risparmio energetico ed idrico, all’abbattimento delle emissioni di CO2 e alla scelta di materiali ad elevato contenuto di materia riciclata o recuperata.