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Proger, l’anima di Riyadh Art

Un video per raccontare l’attività di trasformazione della capitale saudita

Proger ha iniziato ad operare in Arabia Saudita nel 2012. Oggi, dopo dieci anni, Proger sta lavorando a nuovi progetti strategici, al servizio dello sviluppo economico locale, agendo come leader di team multinazionali provenienti da tutto il mondo, gestendo progetti ad alta complessità e creando un forte valore aggiunto. L’ultimo di questi è il Riyadh Art Program, che mira a trasformare la città, capitale del Regno saudita, in una galleria d’arte a cielo aperto e in un centro turistico e culturale di livello mondiale. 

Riyadh Art è uno dei quattro grandi programmi che trasformeranno collettivamente la capitale in una città ecologica e sostenibile, in grado di offrire i più alti standard di vivibilità e stile di vita, in linea con gli obiettivi della Vision 2030 del Regno.

Proger è responsabile del Program Management Office di questa iniziativa di arte civica senza precedenti, che conta oltre 1.000 opere d’arte contemporanea da installare in 300 siti selezionati nella città di Riyadh, con l’obiettivo di trasformare gli spazi pubblici, creare un movimento di espressione artistica attraverso il coinvolgimento della comunità, accelerando lo sviluppo economico e culturale della città. 

Per realizzare una visione così ambiziosa e innovativa, Proger ha riunito un team di ingegneri, designer, manager, esperti d’arte e direttori di alcuni dei più importanti musei del mondo, che lavorano insieme secondo i principi di flessibilità ed eccellenza dell’azienda. Spiccano in particolare le collaborazioni con il Gruppo Civita, KPMG e Ilaria Bonacossa, oltre a cento professionisti provenienti da tutto il mondo, ognuno con le proprie tradizioni e la propria cultura, ma tutti accomunati dai valori di internazionalità e multidisciplinarietà di Proger.

Con un video realizzato da Proger Smart Communication, la società che si occupa di comunicazione, controllata da Proger, è stato riassunto visivamente il lavoro spettacolare che si sta realizzando con il progetto Riyadh Art.

Entrando nel dettaglio, Riyadh Art è suddiviso in 10 sottoprogrammi e due festival annuali.

I dieci sottoprogrammi vanno da Jewels of Riyadh, dedicato alle installazioni di opere d’arte di artisti di fama mondiale nelle piazze più importanti della città, a Hidden River, incentrato sull’illuminazione dei principali ponti della città. I progetti spaziano su diversi livelli di scala e di impatto visivo, dai numerosi piccoli parchi giochi dei Joyous Gardens alle imponenti opere di Art on the Move e Welcoming Gateways, che segneranno gli snodi infrastrutturali più importanti e le “porte” di ingresso alla città. Per completare la panoramica, possiamo citare Art in Transit, dedicato alle stazioni della metropolitana e del trasporto pubblico, Urban Art Lab, Urban Flow, Garden City e Riyadh Icon, che darà vita a un nuovo landmark della città, simbolo visivo delle aspirazioni culturali della Vision 2030. 

La manifestazione più tangibile dell’arte di Riyadh sarà rappresentata da due festival:

  • Noor Riyadh, un festival di luce e arte che comprende numerose installazioni in tutta la città di Riyadh, un’impressionante mostra di arte luminosa con un programma ricco di conferenze, visite, workshop ed eventi. La prima edizione si è tenuta nel marzo 2021 e ha visto la partecipazione di oltre 300.000 visitatori, un numero notevole in un periodo di restrizioni dovute alla pandemia.
  • Il Tuwaiq International Sculpture Symposium è un evento che seleziona e riunisce artisti di tutto il mondo al fine di produrre una serie di nuove sculture. L’intero processo creativo è aperto e accessibile al pubblico e, dopo l’esposizione finale, le opere vengono trasferite e installate in modo permanente in diverse location della città.

Finora gran parte di questo lavoro si è svolto dietro le quinte e non è ancora visibile: Proger ha formato una giuria di esperti composta da figure del calibro di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, Cristiana Collu, direttrice della GNAM di Roma, o Yuko Hasegawa, del Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo; ad oggi ha coinvolto oltre 200 artisti da tutto il mondo; ha individuato 24 opere d’arte di livello internazionale, a partire da una rosa di 170, dopo un’attenta valutazione da parte delle più celebri case d’asta e il giudizio della giuria di esperti; Proger ha lanciato 3 concorsi internazionali, nei quali ha selezionato più di 20 proposte e, infine, ha presentato un elenco di imprese che avranno il compito di costruire e installare le opere e di cui l’azienda supervisionerà le attività nella fase operativa