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Proger protagonista al G7 Industry Stakeholders Conference

Il Presidente Sgambati all'evento organizzato da Confindustria e promosso dal B7 Italy in concomitanza con la riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7

Il Presidente Umberto Sgambati ha partecipato al “G7 Industry Stakeholder Conference – Leaving no one behind: Industry for Development”, l’evento internazionale organizzato da Confindustria e promosso dal B7 Italy che si è tenuto il 22 ottobre a Pescara, in contemporanea con la riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7.

Un evento strategico, introdotto dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, a cui hanno partecipato vertici di istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, la FAO e la Banca Europea per gli Investimenti (EIB), insieme a top manager di aziende globali, tra cui Eni, Ferrero, SAP, SNAM e Dompè,  per discutere i temi della crescita economica condivisa e della collaborazione tra settore pubblico e privato per affrontare le grandi sfide globali afferenti al contesto della cooperazione internazionale. 

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Durante il panel “Connecting Partners and Financing Sustainable Development”, il Presidente Sgambati ha evidenziato quanto sia importante coinvolgere i Paesi in via di sviluppo nel processo di transizione ecologica perché “se noi rimanessimo nei nostri confini non risolveremmo proprio nulla: come Europa pesiamo l’8-9% su quello che è il totale delle emissioni di CO2. Stiamo quindi ragionando di una ‘ZTL del mondo’ e per questo abbiamo bisogno di lavorare sugli altri paesi, altrimenti tutti i nostri investimenti potrebbero risultare nulli”.

Coinvolto sul tema del trasferimento tecnologico, Sgambati ha condiviso l’esperienza di Proger nel contribuire allo sviluppo sostenibile dei Paesi emergenti, attraverso investimenti strategici e il trasferimento non solo di tecnologia, ma anche di competenze essenziali per stimolare la crescita locale e garantire uno sviluppo duraturo. A partire da un progetto per fornire acqua ed energia a villaggi rurali in Africa, basato su fonti rinnovabili e tecnologie semplici, “in cui le persone vanno formate non solo per la fase di realizzazione e manutenzione, ma anche per le attività agricole che in questo modo si riesce a sviluppare”. 

Di ben altra portata, dal punto di vista dell’investimento e del livello di formazione dei tecnici, il progetto in Egitto di un impianto per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, ottenuto dagli scarti della lavorazione della barbabietola da zucchero: “In questo caso la tecnologia è importante, una tecnologia di Versalis, gruppo Eni, per un progetto che produrrà quantità di bioetanolo importanti, che serviranno anche per le nostre benzine e per la nostra transizione”.

Infine, rifacendosi all’invito a “pensare a qualche sogno da realizzare per aiutare le popolazioni che più soffrono” rivolto in apertura dell’evento dal Ministro Tajani agli imprenditori, Sgambati ha così concluso il suo intervento: “Un sogno che tutti abbiamo, un debito morale, ma anche un’opportunità. Ma, più che sognare, e questo lo dice evidentemente il punto di vista di una società di ingegneria, bisogna progettare”.