Il film “Le sette giornate di Bergamo”, opera prima di Simona Ventura alla regia, parteciperà alla 78^ edizione del Festival del Cinema di Venezia. Prodotto da Psc, Proger Smart Communication, la società di comunicazione creata da Proger spa, Società già leader dell’Engineering Italiana. Per l’AD di Proger, Marco Lombardi, non si tratta di un debutto casuale, ma perfettamente coerente con il core business di Proger spa: “La costruzione di un ospedale, la ricostruzione di un territorio e delle sue relazioni post pandemiche, un formidabile esempio di ingegneria e di umanità”.
Nel marzo del 2020 proprio mentre il virus colpiva l’Italia e la provincia di Bergamo in particolare, veniva realizzato l’unico film in presa diretta durante la prima ondata Covid: “A Viso Aperto – Il Docufilm”. Ed è così che per la prima volta è stato raccontato l’ospedale in Fiera a Bergamo: l’ospedale degli Alpini.
Sergio Rizzini, responsabile nazionale della Sanità Alpina, che ha guidato la costruzione dell’ospedale, è stato poi l’artefice del progetto del nuovo film sviluppato con Ambrogio Crespi, affidato alla prima regia di Simona Ventura. E’ stato possibile conservare uno scrigno di emozioni indicibili grazie alle immagini fissate da Giacomo Pellegrinelli che ha documentato con la sua telecamera il grande tesoro di umanità nei giorni della tragedia. Un’umanità che ha saputo vivere e reagire anche con il miracolo dell’ospedale degli Alpini, un presidio realizzato in soli sette giorni di costruzione che ha consentito di poter contare su un efficace contrasto alla diffusione della pandemia.
In campo con gli Alpini una coproduzione di Proger Smart Communication con AddIctive Ideas e SiVe. Alla regia Simona Ventura che è riuscita in questa sua opera prima, e per chi la conosce non è una sorpresa, ad accompagnare lo spettatore alla visione del film con leggerezza ed al contempo sensibilità e profondità.
Tra gli autori, oltre ad Ambrogio Crespi, Giovanni Terzi, Luigi Crespi e Natascia Turato.
Al fianco di Simona Ventura giovani di talento, come Niccolò Crespi con Michele Saulle; alla fotografia Orazio Truglio e Alessandro Arrighi alla direzione lavori.
Il film è un affresco che attraverso una ventina di testimoni racconta, in un salto temporale di 15 mesi, che cosa hanno rappresentato i sette giorni in cui è stato costruito l’ospedale.
È un omaggio alle tre “A” che hanno ridato il cuore a Bergamo: Alpini, Atalantini e Artigiani. Una cavalcata di immagini e di parole che finisce con un inno alla speranza nelle sequenze in Via Borgo Palazzo, con Simona Ventura e la musica originale di Tricarico.